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Progetto dello Sport e dell’Educazione Ambientale al Meisino
Valutazione rispetto ai parametri riportati
Le necessità e le proposte delle comunità locali e delle associazioni ambientaliste, che chiedevano il rispetto dei boschi urbani, delle aree verdi e zone umide, ricche di avifauna e biodiversità, e l’abbandono del progetto del parco dello sport al Meisino, non sono state prese in considerazione. Non si è creato quel clima partecipativo, essenziale nei processi decisionali in una realtà in rapido peggioramento ambientale e climatico, che crea apprensione nei cittadini.
L’intervento sul Parco del Meisino riguarda una vasta area, in parte compresa all’interno del Parco del Po piemontese, nella ZPS (Zona a Protezione Speciale) del programma RETE NATURA 2000 della Comunità Europea, ossia la porzione a Ovest di Corso Luigi Sturzo, e, in parte, compresa all’interno di “area contigua” ai sensi della L.R. 19/2009, ossia la porzione a Est di Corso Luigi Sturzo.
Questi luoghi, dove il Comune di Torino vuole realizzare il “parco dello sport e dell’educazione ambientale”, sono una vera oasi naturalistica in città e con peculiarità botaniche ed entomologiche, in cui, negli anni, sono state censite più di duecento specie di uccelli.
La cittadella dello sport, voluta dal Comune di Torino, prevede la realizzazione di strutture polivalenti per: pump track, skills bike, tiro con l’arco, biathlon, ciclocross, arrampicata sportiva, etc. Inoltre il progetto del Comune prevede anche la realizzazione di una “passerella” che scavalchi Corso Luigi Sturzo, creando un ulteriore collegamento tra le due aree dell’intervento. Attualmente il collegamento tra le due aree è già garantito dal sottopasso alla “curva delle cento lire”, collegamento che si snoda lungo la sponda destra del Po.
La realizzazione della cittadella dello sport, ci vede decisamente contrari e ci preoccupa. Reputiamo che il relativo isolamento che godeva il parco del Meisino, e che ha consentito la creazione di un’area naturalistica pressoché unica in Italia e in Europa, composta da boschi urbani e da una ricca avifauna, venga irrimediabilmente compromesso dalla massiccia presenza di persone che si applicheranno nelle varie attività sportive. Siamo inoltre decisamente contrari alla realizzazione della “passerella”, che, per la sua costruzione, necessiterà l’abbattimento di più di cento piante e la conseguente distruzione di parte dei “boschi urbani” che sono cresciuti in questi anni.
Abbiamo accolto con profondo interesse e piacere il documento dei professori Vittorio Martone e Dario Padovan, Associati rispettivamente di Sociologia dell’ambiente e del territorio e Sociologia generale presso UniTo, nel quale vengono evidenziati i grossi limiti che hanno i progetti “non inclusivi” delle comunità locali e delle associazioni ambientaliste. Condividiamo totalmente là dove si evidenzia la contrapposizione tra il luogo attuale, dove la natura ha lentamente ripreso i propri spazi, creando biodiversità, e il progetto del Comune che vuole trasformare la “natura disordinata” in “giardini ordinati per lo sport”. È chiara la contrapposizione nell’utilizzo degli spazi tra chi vuole fare sport competitivi, sparando ai bersagli, e chi desidera passeggiare, sedere, meditare.
Legambiente Metropolitano, in sintonia con le comunità locali, le associazioni ambientaliste del territorio e il comitato Salviamo il Meisino, che ha raccolto più di 8.000 adesioni, continua a chiedere che questi spazi rimangano un luogo cittadino dove la Natura possa esprimersi senza vincoli e costrizioni, dove prevalga il “disordine positivo” dei Boschi Urbani, dove venga tutelata la biodiversità, e che la presenza dell’uomo sia “lieve” e il più possibile in “sintonia con la natura”.
Ci domandiamo perché si debba devastare un’area così ricca di biodiversità per fare spazio ad attività sportive che potrebbero venire realizzate in altri luoghi, a esempio rigenerando impianti sportivi attualmente non più utilizzati (es. il campo da calcio non più utilizzato presente nella parte di borgata Rosa) o rigenerando aree della città attualmente in abbandono (es. il luogo dove sorgeva l’ex campo nomadi di Lungo Stura Lazio).
Carla Pairolero, Fulvio Tagliabò, Flavio Vallarelli
LEGAMBIENTE METROPOLITANO APS
Per info: 338 3604363 Torino, 24 maggio 2024
https://www.sullascia.net/notizie/2024/una-lettera-aperta-di-legambiente-metropolitano/
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